Otorino a Bergamo Dr. Massimiliano Nardone

La microchirurgia dell’orecchio comprende il trattamento di tutte le patologie dell’orecchio esterno e medio: canal-plastica, miringoplastica (ricostruzione del timpano), ossiculoplastica (ricostruzione ossicini dell’orecchio) per problemi di perdita uditiva di tipo trasmissivo, timpanoplastica (comprendente la mastoidectomia e la ricostruzione non solo del timpano ma anche in alcuni casi della mastoide stessa) per problemi di colesteatoma, stapedotomia per il trattamento dell’otosclerosi.

Nella miringoplastica si esegue la ricotruzione del timpano di solito con cartilagine e/o fascia del muscolo temporale. Può essere eseguita sia sotto controllo microscopico con approccio retroauricolare o attraverso il condotto uditivo esterno, sia sotto controllo endoscopico che di solito comprende un approccio attraverso il condotto uditivo esterno senza ulteriori incisioni.

L’ossiculoplastica è di solito trattata con ossicini modellati, o protesi (di solito in titanio) o cartilagine modellata. L’approccio è attraverso il condotto uditivo esterno senza ulteriori incisioni.

La timpanoplastica, di solito si esegue quella cosidetta aperta obliterativa, permette l’asportazione delle neoformazioni dell’orecchio medio, di solito colesteatoma o tumori benigni. Se la patologia a volte è più estesa del previsto o comprenda l’asportazione di altre parti dell’orecchio sia medio che interno, si procede all’intervento di petrosectomia (laterale o sub-totale) che comprende la chiusura della tuba timpanica e del condotto uditivo esterno.

La stapedotomia è un intervento funzionale che si esegue nei pazienti affetti da otosclerosi e consiste nella sostituzione dell’ultimo ossicino (la staffa) bloccato con una protesi ancorata all’incudine e fissata alla platina previa esecuzione di un foro con laser o microtrapano.

PROTESI ACUSTICHE IMPIANTABILI

Le protesi acustiche impiantabili sono un approccio moderno e relativamente nuovo per perdite uditive di diversa natura ed entità che non possono essere risolte con gli interventi precedentemente indicati o con le classiche protesi acustiche:

  • si procede a protesi impiantabili per via ossea ( tipo OSIA, BONBRIDGE) nelle perdite uditive di tipo trasmissivo cioè dovute a mancanza  o sclerosi del timpano o degli ossicini dell’orecchio in seguito ad infiammazioni ripetute o interventi, e nelle perdite uditive monolaterali complete (sordità grave-profonda di un solo orecchio) per il recupero della stereofonia cioè della percezione della direzionalità del suono;
  • a protesi impiantabili nell’orecchio medio (Vibrant Soundbridge) per ipoacusie miste o neurosensoriali di entità moderata-grave in pz poco tolleranti agli apparecchi acustici e dovute a perdita di capacità di funzione dell’orecchio interno (coclea);
  • a protesi impiantabili cocleari nel trattamento della sordità grave-profonda.

Nel dettaglio, nelle protesi impiantabili per via ossea il trasduttore è costituito da una o più viti alloggiate nel’osso dell’orecchio (rocca del temporale), mentre il trasduttore di quelle per orecchio medio è installato su uno degli ossicini della catena ossiculare, gli impianti cocleari, invece,  all’interno della coclea, organo dell’orecchio interno.

Le protesi sono inserite a livello sottocutaneo e hanno tutti un ricevitore esterno, con a volte un’antenna come nel caso degli impianti cocleari, collegato attraverso un magnete.

Foto di interventi

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