Riscontrare problemi di udito non è di certo piacevole. Lo comprendiamo bene. Per molte persone, l’
ipoacusia può addirittura essere fonte di grande imbarazzo e di grande sofferenza.
L’udito è l’unico organo di senso che non smette mai di funzionare. Chiudi gli occhi ed immagina la tua quotidianità. I rumori, i suoni, le voci, la musica… sono tutti elementi che fanno parte della tua giornata lavorativa ma anche del tuo privato.
Ed ora, immagina di non poterli più percepire o comunque di farlo con molta difficoltà.
Integrarsi all’interno della società, all’interno del proprio gruppo di amici, all’interno della propria famiglia, forma il carattere e ti rende maggiormente consapevole.
L’ipoacusia quindi, oltre a toglierti la possibilità di udire bene, ti toglie anche la possibilità di vivere a pieno la tua vita.
Ma non ti preoccupare, grazie alla tecnologia attuale è possibile gestire l’ipoacusia
decisamente meglio rispetto a qualche tempo fa.
Che cos’è l’ipoacusia
L’ipoacusia è quel disturbo che ti
impedisce di sentire correttamente parole e suoni.
Al contrario di quanto si potrebbe erroneamente pensare, questa tipologia di disturbo dell’udito non si manifesta solamente in tarda età. Piuttosto, può presentarsi in qualsiasi momento della nostra vita, in quanto può essere causato da un problema di infiammazione dell’orecchio oltreché da un trauma o da un accidente cerebro-vascolare.
Basti pensare che l’ipoacusia colpisce anche i bambini ed i giovani. Gli studi in nostro possesso ci raccontano che circa il 30% degli adolescenti ne sono affetti (una percentuale per nulla discreta purtroppo). Il deficit dell’udito in età infantile è spesso fonte di ritardo linguistico, deficit di attenzione, iper-reattività e nei casi più lievi di dislalie (errata pronuncia di alcune consonanti).
Esistono due tipi differenti di ipoacusia
L’ipoacusia può presentarsi in due differenti modi:
ipoacusia trasmissiva ed
ipoacusia percettiva o neurosensoriale.
Nel primo caso, tale patologia colpisce la parte più esterna dell’orecchio, ovvero:
- condotto uditivo,
- membrana del timpano,
- martello,
- incudine,
- staffa,
Nel caso invece di ipoacusia percettiva il deficit può riguardare il
nervo acustico o nella maggioranza dei casi l’organo dell’udito contenuto nella
coclea.
Ogni parola o suono è composto da onde sonore che viaggiano ad una certa intensità e frequenza, si trasmettono per via aerea alla membrana timpanica tramite l’orecchio esterno e vengono convertite in stimolo meccanico dalla catena ossiculare. Questo stimolo meccanico viene poi trasmesso all’orecchio interno nel quale si traduce in stimolo nervoso tramite un mezzo liquido (endo- e peri- linfa) che scorre proprio nella coclea.
Le cause dell’ipoacusia
Come succede per ogni disturbo o malattia, è molto importante capirne le
cause. Curando quest’ultime, in automatico, sarà possibile debellare la malattia o comunque trovare una terapia che ti faccia stare meglio.
Le principali cause connesse all’ipoacusia trasmissiva sono svariate e potrebbero essere legate a: tappi di cerume, otiti acute, perforazione del timpano oppure, otiti croniche quali timpanosclerosi o colesteatoma.
Mentre, per quanto riguarda l’ipoacusia percettiva, le cause sono riconducibili a: traumi acustici o pressori acuti, o malattie infettive (soprattutto di natura virale), o accidenti cerebro-vascolari o degenerazioni del sistema nervoso o da intossicazione o effetti collaterali da farmaci.
Età avanzata: i problemi di udito sono connessi ad altre patologie
Purtroppo, con l’avanzare dell’età, i problemi legati all’udito possono diventare sempre più presenti. Però bisogna anche tener presente che, molto spesso, una
sordità precoce si può manifestare anche a causa di altre patologie, quali: ipertensione, diabete, ipercolesterolemia ecc.
E chiaramente, tutto ciò provoca una continua degenerazione del nervo dell’udito e dell’organo dell’udito (coclea).
Poi comunque bisogna pur tenere conto che l’età gioca un ruolo fondamentale quando si riscontra una carenza circa la qualità dell’udito. Un lento peggioramento che, entro certi limiti, è comunque ritenuto
normale ed accettabile. Nei casi più gravi, invece, si traduce in un isolamento sociale del soggetto anziano che porta ad acuire segni di depressione o di demenza senile.
I problemi dell’udito nei bambini
Altro discorso invece, quando si parla di disturbi legati all’udito nei bambini. Qui, per ovvi motivi, il discorso legato all’invecchiamento non centra nulla e, quindi, i motivi sono da ritenersi
ereditari/congeniti o legati a
particolari infezioni e/o infiammazioni.
L’otite media effusiva è una patologia cronica, di solito esito di una pregressa otite media acuta, alquanto diffusa in età infantile. Quest’ultima non provoca alcun tipo di dolore, per cui è difficile captarne la presenza. Quello che invece provoca è una riduzione persistente, appunto, dell’udito.
La colpa di tutto ciò, sostanzialmente, è da ricondurre alla secrezione mucosa che purtroppo ristagna e non riesce ad assorbirsi, determinando un impedimento al movimento della membrana timpanica e degli ossicini.
Per cui, e qui ci rivolgiamo in modo particolare ai genitori, se avete dei sentori che qualcosa non va o magari il bambino stesso si lamenta di percepire un udito “particolare” e meno “forte”, non sottovalutate affatto tale situazione. Altre volte è proprio il corpo docente che noterà un deficit dell’attenzione o di una eccessiva irrequietezza del piccolo.
La sordità grave in un bambino, soprattutto se in tenera età, deve essere individuata quanto prima da un medico specialista. Questo perché si potrebbero riscontrare sia dei disturbi circa il comportamento del piccolo ma anche un connesso ritardo dell’uso del linguaggio nonostante l’età.
Come effettuare la diagnosi se sospettiamo la presenza di un’ipoacusia
Il consulto medico deve avvenire quanto prima, e questo, indipendentemente dall’età del paziente.
Il medico che si occupa di questo disturbo è l’otorino, il quale, grazie alla sua esperienza, è in grado di valutare le condizioni del condotto uditivo e della membrana del timpano.
Gli esami successivi che ti verranno consigliati sono:
audiometrico tonale,
vocale ed
impedenzometria.
Nei bambini sotto i 6 anni di età o poco collaboranti altre metodiche per la misurazione dell’udito sono i potenziali acustici evocati (A.B.R.)
Possibili cure per l’ipoacusia
Una volta accertata la presenza di questa malattia, sarà bene capire come gestirla e quale cura è maggiormente adatta.
Le ipoacusie trasmissive da patologia infiammatoria sono assolutamente curabili e reversibili. È sufficiente iniziare un trattamento medico che riesca a debellare l’infiammazione catarrale. L’indicazione ad un intervento chirurgico con lo scopo di ripristinare la corretta funzione della membrana timpanica e degli ossicini, è dettata dalla scarsa efficacia della terapia medica nell’adulto e dall’insorgenza anche di problemi relativi il linguaggio (dislalie) nel bambino. Altre forme di ipoacusia trasmissiva da perforazione timpanica, o di natura genetica (otosclerosi) o da colesteatoma (pelle che cresce all’interno dell’orecchio erodendo le strutture ossee e provocando infiammazioni a volte anche gravi) invece riconoscono come soluzione solo quella chirurgica.
Gli interventi proposti vanno dall’applicazione di un drenaggio trans-timpanico alla ricostruzione della membrana timpanica fino al ripristino della catena ossiculare con protesi o materiali autologhi, o nei casi in cui sia difficile o molto complessa la ricostruzione ossiculare, optare per le protesi impiantabili per via ossea .
Per quanto riguarda invece le ipoacusie neurosensoriali, bisogna optare per dei farmaci solo se quest’ultime si manifestano in modo acuto e improvviso.
Agire tempestivamente è molto importante perché solo così si può salvare la situazione e cercare di recuperare il più possibile. Quando purtroppo la sordità diventa irreversibile e di grado severo allora non si può davvero più fare nulla a livello farmacologico. Bensì, l’unica soluzione fattibile da tenere in considerazione, a questo punto, è data dalla
protesi acustica. Nei casi di completa perdita dell’udito, invece, la proposta più efficace è l’impianto cocleare.
[Fonte:
dossiersalute.com]